Il Guerriero Barbuto

Il vento, caldo ed intenso, soffocante frustava il campo di battaglia. I guerrieri con lo scudo fulvo sedevano in cerchio, un ginocchio a terra e lo sguardo verso il basso.
"per cosa ringraziamo oggi? 
"ringraziamo per non aver perso compagni"
"di cosa siamo fieri?"
"di essere tutti uniti"
"chi vigila su di me?"
"il mio compagno"
"chi non di arrende mai?"
"Gli scoiattoli!!!"
L'urlo tremendo fece tremare le furie rosse, sconfitte piangevano i loro caduti. il piccolo demonio allora si alzò e abbandono per un attimo il suo gruppo avvicinandosi al guerriero barbuto - che figura immensa e che tempra, solo il Lord del Tuono mi spaventò allo stesso modo - il piccolo guerriero si levò l'elmo in segno di rispetto ed allungò una mano verso l'avversario
Il guerriero barbuto lo osservò a lungo, in silenzio, indeciso se il gesto fosse di scherno o di rispetto, guardando gli occhi fieri del perfido arciere capì che non vi era offesa nel gesto, così allungo a sua volta la mano verso quella del valoroso avversario e la strinse.
Un sorriso si aprì sui visi di entrambi i guerrieri e all'unisono dissero "la prossima volta sarà differente"
il guerriero barbuto si volse verso il suo esercito con un pensiero rivolto agli scoiattoli -chissà dove sarà il loro segreto, a vederli sembrano un battaglione normale, senza troppe frecce al loro arco-
Nel frattempo il piccolo demonio si recò in infermeria per stare coi suoi uomini, riuniti come una famiglia e vicini al soldato ferito: la rosa selvaggia.
Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia