La Disperazione del Guerriero Barbuto

Silenzio, solo silenzio intorno a lui, la cena abbandonata sul tavolo senza essere stata toccata, il vino speziato caldo nella giara ormai non più fumante. Il guerriero barbuto era solo nella sua tenda, sdraiato in terra, gli occhi persi chissà dove e fissi sul soffitto cercando qualcosa che neppure lui sapeva. Cosa è successo? Perchè tutto questo è capitato a lui? Prima il Lord del Tuono, poi il Piccolo Demonio ed infine il guerriero delle isole del Sud, tutte battaglie perse senza senso, senza un motivo, per i quali sta ancora cercando il perchè, la motivazione di tanto dolore e tanta disperazione. 

Fino a poco tempo prima il suo era un accampamento sempre in festa, vino caldo che scorreva a fiumi nelle gole dei suoi tenenti, urla di gioia e divertimento, grida di gloria, e voglia di vittoria; poi più nulla, il silenzio, quel maledetto silenzio che lo sta circondando proprio ora e lo annebbia, la luce lo abbandona e il nero copre i suoi occhi.

Si risveglia, di soprassalto, come se qualcosa o qualuno lo avesse urtato, ma no, nulla, è ancora solo nella sua tenda circondato "ma cosa significa tutto questo?" sbotta il guerriero "perchè tutta questa nebbia nella tenda? un imboscata? no, non credo, devo aver lasciato aperta la tenda e la nebbia della notte in questa schifosa palude è entrata" borbottando tra sè il guerriero barbuto si avvicina alla porta, ma è sigillata, la nebbia non sta entrando dalla porta ma lo circonda e rende ancora più oscura la sua tenda.

"Hai paura?" una voce che proviene dalla nebbia, un nemico? "chi sei? mostrati codardo che si cela dietro alla magia" silenzio, ancora silenzio 

"sempre il solito emotivo, pronto ad attaccare, mai a pensare. rispondi alla domanda: hai paura?" il guerriero barbuto si erse all'interno della tenda al massimo delle sue possibilità, la nebbbia non si arrestava, persisteva quasi appiccicosa, come se avesse consistenza, ma non voleva arrendersi, come osava questo nemico ad affrontarlo nella sua tenda? "chi sei, mostrati! non chiamerò oi miei tenenti ma giuro su tutto quanto mi è più caro che tu non uscirai vivo da qui!" poi il silenzio

i minuti passavano e la pazienza del guerriero barbuto ormai era esaurita, si aggirava ansante e schiumante di rabbia nella tenda, procedendo a tastoni e trovando assolutamente nulla e nessuno "se vuoi uccidermi fa pure, tanto sono già morto" la voce lo scherniva ma finalmente un movimento nella nebbia e un figura si fece avanti "caro il mio famoso guerriero barbuto, non imparerai mai a calmare la tua rabbia?" 

solo in quel momento il guerriero capì chi aveva di fronte e un capogiro lo prese, finì in ginocchio di fronte al suo vecchio maestro morto ormai da tempo "Maestro ma come?" una mano si alzò di fronte alla sua bocca "non parlare e ascolta, non è il momento di chiedereti perchè io sono qui ora in fronte a te, ma è il momento di guardarti dentro e capire cosa stai facendo, sei sicuro di essere un vero condottiero? sei sicuro di essere in grado di guidare questi tuoi  tenenti alla vittoria? come li chiamano? Gli Assaltatori! nome altisonante per un gruppo così malconcio! vieni con me" Il vecchio maestro lo prese per mano e lo trascinò per il tempo e per lo spazio e vide sè stesso accucciato in un angolo, sotto ad una grande quercia, mangiando svogliatamente. i Suoi compagni gridavano contenti, era un giorno di festa, avevano appena segnato un'importante vittoria contro i tenenti del Piccolo Demonio. Vide se stesso alzarsi, dirigersi verso i suoi guerrieri, gettargli addosso vino e carne arrosto urlando di essere seri e non festeggiare, poi ritirandosi solo nella sua tenda. "vedi?" il vecchio maestro indicò lui i suoi tenenti, il malcontento, la rabbia e la gioia e motivazione per la battaglia tramutata in disgusto e voglia di andarsene "ora racconta, come finì?" Il guerriero barbuto guardò verso il basso, come colpevole di un grave misfatto "alcuni tenenti se ne andarono, alcuni andarono a combattere al servizio del folletto verde e io persi la grande sfida col Piccolo Demonio"

La nebbia lo circondò ancora e si ritrovò seduto nella sua tenda, il suo vecchio maestro di fronte a lui "capisci? no sei stato capace di tenere unite le truppe e ti sei ritrovato solo, anche Cane Pazzo ti ha abbandonato per combattere fianco a fianco col folletto verde. Non sottovalutare il cuore di un guerriero, non mollare ora, fatti forza! esci da questa tenda, motiva le tue truppe, non cacciare chi inciampa ma aiutalo a reggersi in piedi e lui ti ripagherà con la vita!" non il tempo di dire grazie, non il tempo di un saluto, la nebbia avvolse ancora il guerriero e il maestro, ma questa volta non andò da nessuna parte, era ancora solo, nel silenzio.

Il mattino arrivò, il guerriero barbuto aprì lentamente gli occhi e si rese conto che tutto quanto  non era altro che un sogno, probabilmente dettato dalla stanchezza e dalla fame. Si rimise in piedi, si lavò, magiò e cercò di prepararsi per il nuovo giorno e vide in un angolo una pergamena con una frase scritta con la grafia del suo vecchio maestro 

non sottovalutare il cuore dei tuoi guerrieri

"un sogno, solo un sogno, ma così vivido e reale"

guardando la pergamena prima e la sua spada poi, capì cosa doveva fare, sarebbe stato un nuovo giorno di battaglia coi suoi guerrieri era il momento della rinascita, il titolo di campione lo aspettava e il Lord del Tuono avrebbe trovato molti ostacoli sulla sua strada! 

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