Stretta di Mano

L'alba si avvicinava, un timido chiarore faceva capolino all'orizzonte e le prime nuvole di tingevano di rosso porpora, lo stesso colore del sangue coagulato sulle spade, un colore sinistro presagio di morte e sofferenza.

il piccolo demonio guardava silente quel panorama sconfortante "un altro giorno di guerra e ferite, un'altro giorno di spada e frecce davanti a me"

" il risultato è incerto mio signore, dovete essere forte e combattere fino all'ultimo, e mi addolora non essere là fuori con voi"

"mio caro Rudy hai già fatto molto, l'attacco del cavaliere ombra non ha avuto l, per fortuna, le stesse conseguenze che ha avuto su Trono Tempesta, ne sei uscito con una ferita alla gamba che guarirà presto. oggi sei costretto a riposare, ma domani sarai ancora lì al mio fianco e io non sarò costretto a piangerti"

"mio signore vi ringrazio per le parole di conforto ma come prevedete che termini?"

il generale degli Scoiattoli guardò fisso il sole nascente fino a bruciarsi gli occhi "sarà un duello tra me e il barbuto, non voglio perdere nessun altro e se sarà necessario utilizzerò il potere del mare dell'ovest"

"ne siete certo mio signore? fate attenzione ve ne prego, il potere del mare può essere mortale anche per chi lo scaglia"

ora lo sguardo del demonio dell'ovest imprigionò gli occhi del fedele scudiero "non ti preoccupare, non sono uno sprovveduto, richiamerò l'antico potere solo se avrò le forze per controllarlo, non rischierò la vita del mio esercito per questa battaglia. la nostra corsa può continuare anche domani. siamo arrivati fino a qui combattendo ogni giorno insieme, alcuni eserciti domani saranno costretti ad arrendersi e tornare alle loro case con la pesante sconfitta dipinta sul volto, noi no. Abbiamo raggiunto il primo grande traguardo e dobbiamo solo conoscere il nome del prossimo esercito da combattere e sconfiggere"

"grazie mio signore, tutto il vostro esercito sa di poter contare sulla vostra forza e saggezza"

il generale si scostò, prese arco, frecce e spada, il cappuccio fulvo tirato sulla testa e mosse i primi passi verso il campo di battaglia.

il guerriero barbuto fissava con aria di sfida il sole nascente, il cielo si tingeva di rosso, il colore del sangue, il colore della vittoria quando questo sgorga dalle gole degli avversari. un profondo respiro, la spada rossa nella mano forte e possente.

"come stai? potrai uscire oggi? sei in grado di camminare?"

"no mio signore, mi spiace, l'attacco della torre venuta dall'est mi ha preso alla sprovvista"

"uff, poco male, il cavaliere ombra ha fatto il suo lavoro e sono sicuro che oggi il piccolo demonio scenderà in campo senza il suo scudiero. io sarò senza la mia guardia personale e quindi diciamo che la situazione è in parità"

"proprio come la battaglia, fino ad ora nessuno ha prevalso, nessuno dei due è stato in grado di prendere un vantaggio consistente. l'esito e incerto e gli eserciti si somigliano"

"già, il piccolo demonio mi ha sempre dato fastidio e anche oggi, nonostante la flessione del suo esercito dopo la ritirata, è ancora lì, forte e capace di respingere i miei attacchi. probabilmente finiremo uno contro l'altro in un duello che potrebbe terminare solo se uno dei due scatenasse l'antico potere."

"mio signore, volete utilizzare il potere del fuoco?"

la barba si voltò e lo sguardo severo si posò sulla torre del deserto "non credo che lo utilizzerò, potrebbe essere un suicidio ed invece di vincere perirei, noi siamo arrivati al primo traguardo e domani saremo ancora in lotta, non torneremo a casa con l'onta della sconfitta, non saremo marchiati come i perdenti. domani inizierà un'altra guerra, la guerra dei migliori e lì potrebbe arrivare il momento di scatenare il potere del fuoco. ora riposati, domattina parleremo ancora"

petto nudo, arma salda tra le mani e passi sicuri guidarono il leggendario guerriero barbuto verso il campo di battaglia.

dopo una lunga ed estenuante giornata di sfide gli eserciti erano in perfetta parità e andò in scena un duello epico tra il piccolo demonio, generale degli scoiattoli, e il guerriero barbuto, condottiero delle aggressive furie rosse. i colpi furono senza sosta, nessuno dei due mollava un solo centimetro, nessuno dei due avanzava. entrambi gli eserciti si fermarono ammutoliti dalla bellezza della sfida: i colpi precisi e rapidi, le parate ferme e decise. gli occhi erano puntati negli occhi del rivale, era come se il mondo si fosse fermato per loro. il demonio non vedeva altro che il barbuto, il barbuto vedeva solo il demonio. le sorti della battaglia era in stallo completo e i due formidabili guerrieri iniziarono a camminare lentamente in tondo e il silenzio calò lugubre sul campo di battaglia.

il generale degli scoiattoli si levò il cappuccio e poi il mantello mostrando il corpo muscoloso e coperto di tatuaggi, poi lanciò le armi a terra e chiuse gli occhi.

il guerriero barbuto si spogliò della sua cintura di coltelli, posò la spada a terra e chiuse gli occhi.

la tensione era massima, anche il

vento smise di soffiare e gli uomini di entrambi gli eserciti trattennero il respiro.

entrambi i guerrieri con un movimento lento alzarono una mano verso l'altro e se la strinsero "non è il momento" dissero insieme.

in lontananza una folgore illuminò la sera come se fosse giorno "il Lord del Tuono ha scatenato un altro triplo attacco" disse il guerriero barbuto "già, vuole a tutti i costi il primato, ma credo che il vincitore sarà il guerriero delle isole del Sud. il vantaggio è troppo alto, se il Lord della Folgore vuole vincere, lo farà nel corso della battaglia finale"

il guerriero barbuto sogghignò "magari uno di noi due arriverà alla battaglia finale, non dare per scontata la superiorità dei loro eserciti, la guerra è lunga e questo è solo il primo traguardo"

"vero, continuare a combattere ed annientarci oggi non serve a nulla, domani saremo ancora qui e vedremo chi riuscirà a prevalere. a presto guerriero barbuto, che vinca il migliore"

"a presto demonio dell'ovest, che vinca il migliore"

entrambi i guerrieri si voltarono verso il loro esercito facendo segnale di serrare i ranghi e tornare al proprio accampamento. oggi nessuno morirà, oggi nessuno vincerà o perderà, oggi è il giorno in cui le ferite verranno curate in attesa della battaglia decisiva. 

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